EUTOPIA DI VIA GIORDANO BRUNO
passi di un Messaggio inviato dal Futuro (2025?) 
dove si racconta come, nel Centro Storico di Rimini, sia nato e stia felicemente evolvendo
un primo esempio del Nuovo Modo di Abitare in Città Avanti! (CA!)

PROFUMO DI VALORI UMANI E RINASCIMENTO CIVILE
[…] In questa  piccola area nel cuore del Centro Storico, gli Abitanti (proprietari e affittuari di appartamenti, negozi, uffici, ecc. in parte inutilizzati o in degrado) hanno attivato un processo di  Rigenerazione Urbana, di  nuovo  umanesimo e Rinascimento Civile e di Riqualificazione Edilizia dei fabbricati, sì da determinare una nuova Realtà Abitativa con specifica identità e ruolo nella Città. Un “luogo” vero, alternativo ai “non luoghi” senza anima dei centri commerciali; partecipe quindi nel riportare il Centro Storico a essere fulcro della vita cittadina.
[…] Tutto questo ha determinato una maggiore qualità della vita degli Abitanti,un plus valore economico delle proprietà e un effetto rivitalizzante del tessuto urbano circostante.
[…] Sull’esistente, edificato e abitato, sono state innestate gemme e piantati semi di “CA!”. Ossia realizzati interventi e attivate funzioni  basati su valori naturali innati, che consentono ai cittadini di governare dal basso la propria vita … riducendo l’ansia di soddisfare i bisogni  artificiali indotti dal Sistema di Poteri che li vorrebbe dirigere dall’alto.
Qui, ridimensionata la frenesia di affari, denaro, successo, consumo, eccesso, spreco …  si vanno  dunque riaffermando nella vita quotidiana umanità, socialità, solidarietà culturalmente e politicamente evolute, capaci di recepire ed esprimere in fatti concreti i nostri genuini sentimenti di bellezza, purezza e giustizia.  In sintesi, si è concretizzato un vero recupero di Civitas attiva e un contestuale rigetto di ogni forma di sudditanza passiva.
[…] Rimini, insomma, riscattando appieno quella Cultura della Città di cui l’Italia possiede enormi giacimenti,  ha anticipato dal basso un brand nazionale che già sta riconquistando l’Europa e presto sarà esportato in tutto il Mondo
[…] Scrive Jean-Louis Vandoyer, ai primi del ‘900: “ … nel Tempio Malatestiano, più che in qualsiasi altra parte d’Italia, si avverte meglio il profumo denso del Primo Rinascimento … fanciulli maldestri e commossi che hanno appena scoperto l’antichità …”. Direi (forse la vicinanza al Tempio non è un caso) che in questa prima  esperienza di CA!  si avverte sia il profumo di riscoperti valori umani e Rinascimento civile, sia l’emozione degli Abitanti, nel tentativo di tradurre tanta bellezza, magari con ingenua creatività, in fatti  concreti.
UNA SOCIAL STREET AVANZATA
[…] Così, in  questo  particolare cohousing o social street “aumentata” (non esclusiva, dato che una parte degli alloggi in locazione è riservata alle fasce più deboli della popolazione),  gli Abitanti avvertono la realtà in cui sono immersi come estensione della propria casa e l’appartenenza a questo  luogo come proprio marchio identitario di qualità. Una qualità che si coniuga in vari campi: da quelli culturali e civili, a quelli di un  benessere materiale e fisico costruito su reciproci rapporti di amicizia e fiducia. Dove il vicino non è tanto colui che abita accanto, ma è una risorsa. Dove, rimagliando le reti sociali, si persegue un welfare comunitario capace anche di affrontare situazioni di disagio sociale, economico, isolamento e sofferenza.
[…] Questo singolare senso di cittadinanza e di buon vicinato si riassume nel fatto che gli Abitanti del Rione hanno recuperato un ruolo politico attivo e stiano interpretando sulla scena cittadina un protagonismo responsabile rivitalizzante la democrazia. Tale da mettere al centro della loro comune azione l’etica e la tutela della cosa pubblica e di configurare una concreta sussidiarietà orizzontale.
D’altra parte, l’Amministrazione pubblica va premiando, sia in termini fiscali che di servizi e agevolazioni burocratiche e operative, deroghe, accordi di programma, ecc., queste esemplari buone pratiche di cittadinanza attiva, altamente educative, formative, capaci altresì di garantire controllo e sicurezza del territorio

IL GRAN CARDO E L’UNIVERSITA’
[…] Questo speciale pezzo di Città  si colloca sull’asse chiamato “Gran Cardo”, in quanto multiplo parallelo al Maximo romano, ma, più di questo, a parte il Tempio Malatestiano, carico di testimonianze storico artistiche, di funzioni culturali, economiche, educative, sociali e, soprattutto, di espressioni concrete di detti recuperati valori umani, sociali e civili. Questa “linea di forza” della Città ha come punti terminali: a Sud, oltre gli antichi bastioni del Centro Storico, il Parcheggio  Valturio e, a nord, al di là della Stazione Ferroviaria, il Centro Storico di Rimini Mare.
[…] Nodo strutturale importante, la Sede Universitaria, dove la linea di forza si attesta, sbarcando da Via Giordano Bruno, per poi moltiplicarsi ai lati in quattro linee parallele. Quelle a Ovest, in partenza dai Giardini Ferrari, puntano rispettivamente al Parco d’Arte Cesare Battisti e al vecchio sottopasso ferroviario, ora trasformato in polo multiculturale, in ogni senso sempre aperto. Quelle a Est, dai Giardini Teatini puntano allo stesso Parco  e alla Stazione, ora accessibile anche dal Parco Carso sul lato mare. Qui, nel crogiolo dei valori di CA!, si concretizza una particolare e suggestiva fusione delle due anime storiche della Città.
[…] Di queste linee, con relativi centri, e di quelle che, oltre la ferrovia, portano al mare, ma anche della linea d’acqua che connette il Porto al Ponte di Tiberio … diremo in altra occasione. Qui, basti accennare al fatto che ognuna di esse è caratterizzata da un tema specifico (giardini, sculture, fontane, pavimenti musivi, giochi, ecc.) svolto con opere di rara bellezza, disposte spesso dai privati nelle loro proprietà, in accordo e con  il contributo dell’Amministrazione Comunale … Sì che percorrerle a piedi, in bicicletta o in barca, sostando qua e là, è un vero piacere!
[…] La Porta di accesso da via G. Bruno alla Cittadella universitaria (leggibile anche in senso inverso), ha rappresentato, sin dall’inizio,  una  volontà di affermazione e integrazione strutturale dell’Università nella Città, come luogo di ricerca, studio, elaborazione e sperimentazione in ogni campo delle idee Avanti!ste. In effetti, questa Istanza Culturale è risultata determinante, naturalmente assieme alla Politica e ai Cittadini che la praticano con grande fantasia, nell’affermazione del  Nuovo Rinascimento di Rimini che stiamo vivendo e della nuova immagine che ne risulta.

LE TORRI
[…] Rimini sta diventando la Città delle Torri. Già nel medioevo era stata la prima a sperimentare questa forma architettonica. Allora le torri segnavano il potere dei Signori che l’abitavano e s’innalzavano in proporzione alla loro forza; così, si fece a gara per vantar supremazia. Questa storia finì quando il primato venne assunto dal Comune … ma la  competizione tra chi avesse la Torre più slanciata rimase, spostandosi però all’esterno, tra Comune e Comune. Ora, la loro rinascita segna nuove forme di autorità ed è legata, non a un Potere privato o pubblico, ma alla capacità di fare Città Avanti! da parte degli Abitanti di un ben definito Comparto urbano che qui chiamano Rione. Più questi Abitanti dimostrano di aver fatto concreti passi in Avanti!, più la Comunità gli riconosce il diritto e parte delle risorse necessarie per realizzare la loro torre … dove trovano posto la Sala Polivalente, gli spazi per i bambini, l’Ufficio dell’Amministratore, la Foresteria, le Residenze per gli Ospiti,  il Museo, la soffitta dei ricordi, la Seneteca, il Laboratorio Teatrale permanente sull’Eutopia del luogo, il tesoretto dei lasciti culturali degli ospiti,  tutti gli spazi, i servizi e i locali tecnici comuni, officina, ecc.. Parte di queste superfici sono di proprietà pubblica, altre, unitamente a diverse  unità immobiliari della strada, sono di proprietà di tutti gli Abitanti e rendono profitti in rapporto alle quote sottoscritte. Si ritiene infatti altamente remunerativo investire nel  proprio Rione, anche perché motivo per renderlo sempre più bello e attraente.
[…] Sulla copertura, le campane, sempre pronte a spostarsi più in alto … perché questa è la caratteristica di CA!:  quando pensi di averla raggiunta, ti accorgi  che si trova ancora più Avanti! … che la torre cioè può crescere un altro piano.
[…] A ogni campana corrisponde una nota; così, nelle feste comandate o in occasione di particolari eventi  d’interesse comune,  Rimini diventa  come un’enorme  sala da concerto, con tutte le campane di tutte le torri che suonano, come “orchestra da città”, musiche originali scritte e dirette, dal podio della Torre Comunale, dai Maestri del Conservatorio locale.

GENII
[…]  È così ripartita una gara virtuosa interna alla Città che poi si trasmette all’esterno, naturalmente con le solite polemiche … non tutti i Comuni adottano infatti gli stessi criteri di valutazione per concedere le  “sopraelevazioni” . Ma qui sta il bello! perché nelle CA! vige la massima libertà e ogni Comunità si regola in base alla propria identità, carattere, storia, vocazione, capacità, forza, ecc.. Ovvero secondo il proprio Genio … Che pure i Geni dei Luoghi hanno ora ripreso la loro giusta forza e mai nessuno si sognerebbe di negarne o ignorarne l’esistenza e non renderlo partecipe di qualsiasi atto si compia sul suo territorio. Sarebbe meglio però parlare di famiglie di Geni, perché tante sono le situazioni, i domini,  le emergenze, naturali o costruite, le cose, le vicissitudini, ecc. che si incrociano e caratterizzano un luogo e altrettanti sono i componenti, con stesso genioma, che li animano … Escludere questi “indi-geni”, dalla vita collettiva, non rispettarli, offenderli o addirittura violarli, è comunque sconsigliabile perché, seppure per natura non violenti, riescono a trasmettere ai Cittadini più sensibili un sottile e persistente male morale ... Tanto che stanno per essere approvate specifiche leggi per evitare tali delitti nei confronti della popolazione autoctona e proteggere  quindi la popolazione residente dai suddetti mali.

IL PALAZZO LETTIMI
[…] Così, quel che avvenne in anni passati a proposito del Teatro Comunale, non capitò certo per la ricostruzione del Palazzo Lettimi. Allora, l’ignoranza mortificante del Genio del luogo portò alla realizzazione di un fantoccio in falso antico del “figlio”, purtroppo deceduto, ch’egli aveva avuto con i cittadini di un secolo prima. Ora, gli Abitanti, consapevoli delle capacità generatrici di futuro migliore di questo nume tutelare, ci hanno fatto all’amore, generando un’opera viva e ben presente nella loro vita quotidiana. È stato certo un amore contrastato dai fanatici cultori di vecchie pietre, santini e immagini sbiadite, comunque battuti dai partigiani dei Geni, oltre che custodi di ogni loro passata testimonianza.
[…] Diversi attori sulla scena del Palazzo Lettimi recitano assieme con mirabile armonia.  La facciata cinquecentesca, ricostruita con i pezzi originali conservati nel Museo, fa da quinta alla Torre di via G. Bruno che appare “sospesa” sugli scavi del Teatro Romano … All’ingresso, l’umbelicus loci, con la “bussola” dei valori, principi e obiettivi, continuamente aggiornati,  che orientano gli Abitanti  del Rione e i Muri della Memoria dove vengono incisi gli eventi eccezionali riguardanti il luogo … Sul fondo, in un vecchio atelier, artisti, artigiani e makers volontari, locali o esterni,in questo caso alloggiati nella foresteria rionale, “educano”, soprattutto gli Abitanti più giovani, al piacere del fare con le mani, soprattutto giochi … Che il gioco, semplice e puro, come l’amore, dominano qui l’animo di tutti. Sulla destra  il Pic-nic, lo storico locale di ristorazione e di incontri fine serata, ora confermato cenacolo di politici  e artisti.
[…] Di fronte, al di là della strada, la Chiesa della Crocina funzionalmente connessa al complesso Lettimi attraverso l’interrato e il Palazzo Diotallevi con all’angolo l’immagine dello scultore che, nel secolo scorso, costruì  l’atelier di cui ho detto. Di questi  “ricordi” di personaggi  che un tempo, girando  un angolo,  avresti potuto incontrare, Rimini è ormai ricca. Segnano il desiderio di mantenere viva, non solo la memoria di chi ha dato un particolare contributo alla Città, ma anche di conservare la sua immagine e di segnare il luogo che abitualmente frequentava … Rendono più sopportabili “mancanze” particolarmente sentite.

IL NODO FOCALE ALBERGO
[…] L’Hotel Duomo conferisce un ulteriore fattore di qualità al Rione di Via G. Bruno. Come quasi tutti gli Alberghi ricostruiti nella zona mare, è infatti concepito  come nodo focale della Realtà abitativa; struttura capace di rendere servizi sia ai cittadini provvisori che a quelli permanenti. Per questa ragione si occupa anche della gestione della Torre che si trova nella vicina area dell’ex palazzo Lettimi. Al mare, però, le torri rionali sono di norma integrate agli Alberghi che sono pure in gran parte sviluppati in altezza, a seguito di ricostruzioni volute per garantire la massima sicurezza antisismica e antincendio, l’efficientamento energetico, per dar spazio a terra a zone verdi più o meno attrezzate e recuperare al massimo, in modo originale, le caratteristiche dell’ospitalità tradizionale locale che ben si sposano con quelle di Città Avanti!. […] Andare oggi in vacanza a Rimini o passarci qualche ora per ragioni di lavoro, significa fare una esperienza di vita alternativa al Sistema e consente di poter anche raccogliere semi di mondo migliore, da portare a casa e magari piantare nella propria Realtà.  Ma delle innovazioni di rottura in campo turistico e del Ruolo culturale e politico che la Romagna sta cercando di interpretare sulla scena nazionale e internazionale vi dirò in altro messaggio …

CONOSCERE IL PASSATO
[…] A questa tensione per il tempo futuro, si accompagna, nel fare quotidiano,  una particolare attenzione per il tempo trascorso  … tanto che il nostro Hotel svolge anche il servizio di  Agenzia Viaggi nel Passato riminese. Da qui è infatti possibile scendere in profondità nel tempo, raggiungere diversi “strati” di storia cittadina e qui compiere esperienze di vario genere: culturali, enogastronomiche, ambientali, ecc. che consentono di entrare in empatia con specifici giorni della plurisecolare vita della Città. Questa particolare macchina del tempo è mantenuta sempre nella massima efficienza, continuamente arricchita di giorni da visitare e connessa ad altri luoghi legati alla Storia locale, come il Museo comunale e i Musei privati. Questi  ultimi sono diffusi in abitazioni, negozi, uffici, ecc. i cui Abitanti, per il piacere di una buona compagnia,  si sono assunti il compito di curare e far “parlare”, con dovizia di supporti informativi,  reperti liberati dalla prigione di polverosi magazzini e tornati ad abitare i luoghi di provenienza.
[…] Non voglio dimenticare come questa passione per l’antico sia nata anche per le campagne di scavo archeologico relative al Teatro romano, cui parteciparono moltissimi Abitanti.
[…] Fanno parte del gioco anche le cosiddette “seneteche” dove è possibile consultare testi-moni  viventi, ovvero anziani disponibili a comunicare la propria esperienza di vita. In CA!, infatti, i vecchi non son certo emarginati dal lavoro perché improduttivi o ricoverati in qualche istituto perché d’intralcio … tutt’altro! Sono al centro dell’attenzione, protagonisti molto ascoltati in quanto portatori di conoscenza, risorsa preziosa per orientare lo slancio dei giovani …

SENTIERI URBANI
[…] A Rimini molte sono le connessioni pedonali pubbliche  tra le vie, utilizzando giardini e passaggi di proprietà privata o aperture tra strutture contermini. Nel nostro Rione, di questi sentieri urbani, a volte molto stretti, o di passaggi riservati, comunque aperti secondo precisi orari e sempre sotto controllo, se ne trovano diversi: il sentiero che attraversando aree universitarie consente al Gran Cardo di non deviare sulle strade adiacenti, ma di proseguire in linea diretta verso il Parco d’Arte Cesare battisti; il percorso con sottopasso  tra le rovine del Teatro romano, che dal Corso porta a via Tempio Malatestiano; il passaggio che  collega l’Hotel Duomo alla Biblioteca; il varco, di fronte allo stesso Hotel che consente di raggiungere l’area del Palazzo Lettimi e, infine, le gallerie del palazzo Fabbri che, rivitalizzate dalla presenza di attrattive attività commerciali e artigianali, da mercatini vari, compresi “quelli” di scambio e dono di giochi tra bambini e dalla possibilità di accedere ai giardini realizzati sulle coperture piane,  sono diventate luogo di transito privilegiato per il passaggio dalle strade attestate su Piazza Ferrari alla nostra Via.

LA STRADA
[…] La Strada riceve ora da ogni Abitante le attenzioni che riserva alla propria casa … in quanto, come s’è detto, sua estensione. Così tutte le facciate, in occasione delle operazioni di ristrutturazione, miglioramento sismico ed efficientamento energetico dei fabbricati, sulla base di rilievi accurati e di una progettazione integrale, sono state restaurate, recuperando i caratteri originari, o riconsiderate in modo da armonizzarsi al contesto … tutte arricchite da opere d’arte. Di notte, sono queste ultime che, opportunamente illuminate, danno “luce” alla strada che ha così abbandonato la generica illuminazione di un tempo.
[…] Una Strada che ai lati, oltre a un continuum di vetrine in gara e bei portali, anche là dove un tempo s’imbruttiva di tamponamenti ciechi, offre arredi vari e la possibilità di entrare in androni e cortili interni, naturalmente riportati agli antichi splendori. Queste penetrazioni all’interno dei fabbricati, sono contrappuntate dalle proiezioni sulla strada dei negozi , con originali e leggere strutture espositive.
[…] Da qualche tempo s’è raggiunto l’obiettivo di realizzare, di fronte all’Hotel, una piazzetta, in parte  porticata, sì da conferire alla strada, come galleria d’arte, passerella di sfilate, luogo di spettacoli e giochi, un centro focale, momento di sosta, punto di riferimento,  appuntamento, rappresentanza, ecc..
[…]  Anche la pulizia della strada viene considerata come incombenza di chi l’abita … e tutta questa attenzione degli Abitanti ora riversata all’esterno, unitamente al fatto che la strada, diventando fulcro di ogni attività, è intensamente e continuamente vissuta,  concorre a mantenere lontana ogni forma di degrado ambientale e a garantire la massima sicurezza.

IL FINANZIAMENTO E LA GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DELLA RIONE
[…] Queste gemme di CA! innestate nel cuore di Rimini, come già ricordato, stanno rendendo economicamente bene agli Abitanti, sia per il plus valore acquisito dagli immobili, sia per i proventi derivati dagli  affitti delle superfici che posseggono   nella Torre e nella strada, sia per i Premi e i finanziamenti concessi da parte dell’Ente locale per meriti Avanti!sti. Tolte naturalmente le spese correnti e le risorse investite per la progettazione e la realizzazione dei progetti del Rione e per le cure riposte ai cosiddetti  “figli comuni”, a cominciare dalle alberature dei Giardini Ferrari.
[…] Tra le spese, anche le competenze dell’Amministratore - manager. Un Professionista che, oltre a gestire le classiche incombenze condominiali e quelle proprie di un “cohousing” (camere per gli ospiti, foresteria, spazi per i bambini, officine, ecc.) e di una “social street” (sito internet, banca del tempo, scambi solidali, emergenze, volontariato, ecc.) si occupa anche del bilancio, della programmazione e gestione dei beni comuni e delle iniziative del Rione, avvalendosi di un Comitato eletto dagli Abitanti e di specifiche, di norma gratuite, consulenze.
[…] La rialfabetizzazione politica degli Abitanti, la chiarezza degli obiettivi  da perseguire e dei progetti da realizzare nell’interesse pubblico-privato , hanno conferito al Rione un notevole peso nella definizione, sia delle politiche future della Città, che del Bilancio Comunale.

L’ARTE
[…] L’Arte, quella capace di suscitare la voglia del Bello latente in ogni essere, anche umano,  è regina in CA!, perché costituisce una specie di antidoto contro l’orrido che certi Poteri  cercano in continuazione di inoculare nella persona e nella società. L’Arte Avanti!sta, che affianca ogni azione compiuta per l’avvicinamento di una Città Migliore è quindi sempre presente e attiva nel Rione. È una specie di “nuovo linguaggio” o di “colonna sonora” che commentano le intenzioni  culturali, politiche, sociali ed economiche del continuo Processo in Avanti! della Città.
[…] Così, ogni opera riguardante il Rione, sia essa un’architettura, una musica, un video, un testo teatrale, ecc., è oggetto di confronti e dibattiti e  nelle vetrine dei negozi, lungo la strada, sulle facciate, negli androni, nei cortili dei Fabbricati, ma anche nelle abitazioni e negli uffici, è un susseguirsi di esposizioni di opere d’arte. Queste esposizioni sono  gestite da Gallerie Avanti!ste che, pur garantendo agli artisti una giusta remunerazione, escludono qualsiasi fenomeno di sfruttamento delle opere, ora considerate in funzione dell’amore che possono suscitare, più che dei quattrini che possono rendere.

NOTE AL MESSAGGIO
In sintesi

1. il Messaggio propone un modo di uscire dalla buca del Sistema e fare Città basato su
-- questi principi:
  1. La crisi in atto (culturale, politica, sociale, economica, ambientale, ecc.) può essere superata solo attraverso innovazioni di rottura caratterizzate dal prevalere dei valori naturali innati nell’uomo sui bisogni artificiali indotti dal Sistema, quindi: della libertà sul potere, dalla bellezza sul denaro, della socialità sull'individualismo, della realtà sull'apparenza, della misura sullo spreco, dell'etica sull’abuso, dell’armonia sull’eccesso, ecc..
  2. Protagonisti di questo nuovo Umanesimo e Rinascimento civile possono essere solo Cittadini attivi responsabili del bene comune e una Politica affrancata, capace di sintesi, scelte, supporto, intese e coordinamento;
  3. Campo primario di azione la Città dove ogni progetto personale può risolversi al meglio se partecipe del progetto collettivo.
  4. Così, qualità della vita e dell'ambiente, sicurezza e benessere della Città futura dipendono non tanto da una attenzione all'Urbs, quanto dall'affermazione di una Civitas protagonista creativa, cooperativa e solidale, in continuità con quella che già opera in termini di volontariato.
  5. A questa filosofia d'intervento per una Città migliore va naturalmente connessa quella del risparmio del suolo, dell'efficientamento energetico e del miglioramento antisismico dell'edificato.
2. Il Messaggio riporta solo alcune delle possibili innovazioni di rottura adottabili dal Rione.
---Mancano quelle che in  altri Messaggi  vengono elencate con la radice “quando …” , come
---dire  “ quando questa riforma sarà  realizzata,  allora si potrà dire che la Città ha fatto un
---nuovo passo Avanti!”. Di seguito ne riportiamo alcune, a caso:
  1. quando la sagoma degli edifici si valutò, non più per il  volume, ma per l’alto profilo architettonico;
  2. quando la ritrovata forte disposizione al sociale dei Cittadini restituì al mondo dei rapporti e dei vincoli amicali una dolcezza e un’importanza dimenticate;
  3. quando fu superata la cultura della competizione consumistica tesa per inerzia a scaricare all’interno della famiglia ostilità, tirannie e violenza, logorandone i legami;
  4. quando ogni famiglia, rasserenata dal presente guardò con diverso interesse alla sua tradizione e con minore trepidazione al futuro, ora più certo, per lo meno nei modi con cui affrontarlo.
  5. quando la cultura della prossimità divenne patrimonio comune, la fiducia e la cooperazione si fece sempre più estesa;
  6. quando il Rione garantì i diritti dei bambini e degli adolescenti sulla qualità della loro vita socio-relazionale;
  7. quando i mercatini dei bambini persero il loro carattere venale e divennero luoghi di incontro, gioco, interscambio, baratto;
  8. quando lo spreco  di ogni genere di risorsa venne considerato eticamente disdicevole ed evitato all’insegna  della lotta al consumismo fuori misura;
  9. quando l’uso razionale delle risorse, la riparazione  e il recupero dei beni in disuso per prolungarne il ciclo vitale, divenne forma di comportamento abituale contro la cultura dell’usa e getta;
  10. quando si riconobbe un’anima alle cose;
  11. quando le case si fecero flessibili e commisurate alle diverse esigenze maturate nel tempo;
  12. quando  le tasse pagate dai cittadini all’Ente Locale e Pubblico, furono rapportate ai crediti acquisiti dal Rione per una sussidiarietà orizzontale espressa quotidianamente, sia in termini materiali che immateriali;